Quando pensiamo al sushi, la prima immagine che ci viene in mente è quasi sempre la stessa: filetti di pesce crudo poggiati su riso bianco o avvolti in un rotolino d’alga. Ma siamo sicuri che sia davvero tutto qui?

In realtà, il mondo del sushi è molto più vasto, complesso e affascinante di quanto sembri. E oggi vogliamo sfatare alcuni dei miti più comuni, svelandoti curiosità sul sushi che forse non conoscevi — e che ti faranno guardare il prossimo uramaki con occhi diversi.

Il sushi è solo pesce crudo? Falso!

Il sushi è, prima di tutto, una tecnica di preparazione basata sull’uso di riso condito con aceto, zucchero e sale. Il termine “sushi” infatti deriva da su (aceto) e meshi (riso), quindi non riguarda affatto il pesce in sé!

Nella cucina giapponese esistono:

  • Nigiri: riso pressato con una fettina di pesce sopra (crudo, ma anche cotto o marinato)

  • Maki: rotolini di alga con riso e ripieno (anche verdure, tofu o uova)

  • Temaki: cono d’alga con farcitura mista

  • Uramaki: “maki rovesciato”, nato in Occidente

  • Sushi vegetariani: con avocado, cetriolo, carote, funghi shiitake

  • Gunkan: barchette di riso e alga con topping di pesce, uova di pesce o altri ingredienti

E sì, molti ingredienti sono cotti: pensa al gambero panko fritto o al tonno scottato.

Il vero protagonista? Il riso (non il pesce!)

Un altro mito da sfatare è che il pezzo forte del sushi sia il pesce. In realtà, secondo la tradizione giapponese, il riso è l’elemento più importante. Deve essere:

  • cotto al punto giusto (né troppo duro né troppo appiccicoso)

  • condito con la giusta miscela di aceto, zucchero e sale

  • servito a temperatura ambiente (mai freddo di frigo!)

Il sushiman non è giudicato solo dalla precisione del taglio del pesce, ma dalla sua abilità nel trattare il riso, vera anima del piatto.

Alga nori, wasabi, zenzero e salsa di soia: tutti con un ruolo preciso

  • L’alga nori non è solo un involucro, ma un ingrediente fondamentale ricco di iodio e umami

  • Il wasabi autentico è raro e delicato, spesso sostituito con una pasta al rafano piccante (che però ha lo stesso effetto: esaltare il sapore del pesce e aiutare la digestione)

  • Lo zenzero marinato si mangia tra un pezzo e l’altro per “pulire” il palato

  • La salsa di soia va usata con moderazione (e solo sul pesce, non sul riso!)

Sushi in Giappone vs. sushi in Occidente

Il sushi che mangiamo in Europa o negli Stati Uniti è spesso una versione riadattata del piatto tradizionale:

  • In Giappone il sushi è più minimalista, con pochi ingredienti e molto rispetto per il gusto naturale del pesce

  • I roll americani (come il famoso California Roll) sono ricchi, con salse, avocado, philadelphia e altre aggiunte che non troveresti mai a Tokyo

  • Anche la presentazione cambia: nei ristoranti giapponesi è semplice ed essenziale, mentre da noi può diventare creativa e coloratissima

Ma questo non è un male. Il sushi, come tutte le cucine, evolve e si adatta ai gusti locali. L’importante è farlo con rispetto per la qualità e per la cultura da cui nasce.

In conclusione: la prossima volta che mangi sushi…

Ricorda: non è solo pesce crudo. È un’arte che unisce tecnica, equilibrio, cultura e gusto.
Ogni nigiri racconta una storia, ogni maki è il frutto di un gesto preciso.

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